Il coniglio selvatico ha un'alta capacità di adattamento pertanto è possibile trovarlo in ambienti diversi, sia in zone di collina che in pianura arrivando addirittura in montagna fino ai mille metri di altezza; si infiltra altresì nei territori paludosi, in zone rocciose o terreni asciutti.
Ha una testa arrotondata e piuttosto grande, arti posteriori robusti e lunghi più di quelli anteriori, coda piccola e un colore del mantello tendente al bruno chiaro con qualche macchia grigiastra; il coniglio selvatico vive in tane scavate sottoterra dotate di gallerie e cunicoli che gli consentono il passaggio da una zona sotterranea all'altra (va ricordato che non gode di un grande senso dell'orientamento).
Gli arti anteriori lo aiutano a scavare le tane che possono raggiungere i tre metri di profondità e una lunghezza di una decina di centimetri; marcano il territorio con i secreti delle ghiandole poste sotto la mascella, inguinali e anali.
Il coniglio selvatico è un animale silenzioso che si muove con un andatura a sbalzi ed è in grado di raggiungere velocità anche sostenute; ha un olfatto e un udito sviluppato si ciba di sostanze vegetali come piante, radici, germogli e gemme. Ma la caratteristica che forse lo contraddistingue maggiormente è la sua prolificità: si riproduce da Gennaio a Ottobre, con una gestazione che dura dai ventotto ai trentuno giorni.
Raggiungono la maturità sessuale intorno ai sei o sette mesi e possono partorire anche dodici cuccioli; l'accoppiamento è preceduto da particolari rituali che inizia con l'inseguimento della femmina.
Il coniglio selvatico è considerato il progenitore dei conigli domestici e di numerose altre razze.